Elon Trump outlook 1 Q 25
Pubblicato in approfondimento · Giovedì 02 Gen 2025 · 5:30
Buon Anno! Come di consueto sui mercati finanziari in vacanza nel periodo natalizio "si scatenano" gli Oroscopi della Borsa dei Fantomatici Guru.
Per farmi una mia idea personale di quali modifiche eventuali occorra apportare all’asset allocation, almeno per il primo quadrimestre 2025, ho fatto una vera e propria "scorpacciata di ben 19 case d’investimento" di cui sotto ho sintetizzato le idee e vi riporto qui il link dell’articolo per chi volesse approfondire (serve autenticarsi con LinkedIn).
Di seguito quindi trovate uno scenario macro con previsioni per le asset class salienti, una mia evidenziazione dei Punti Chiave che al momento vengono sottovalutati e le linee pratiche di dove intervenire nel mese di gennaio.
Visione macro
Scenario generale:
Crescita economica: Si prevede una crescita globale moderata, intorno al 3%, con una certa incertezza e disparità tra le diverse regioni: Usa moderata crescita, Europa in difficoltà.
Inflazione: Si stima una persistenza della disinflazione, ma con un rischio di ripresa dell'inflazione, soprattutto a causa di potenziali cambiamenti nella politica monetaria della Fed o imposizione di dazi commerciali.
Tassi d'interesse: Si prevede un calo dei tassi d'interesse, che dovrebbe sostenere i consumi e gli investimenti, soprattutto nelle principali economie europee.
Previsioni per asset class:
Azioni: Le prospettive per i mercati azionari globali rimangono positive, grazie a una crescita economica resiliente ma con previsioni di crescita inferiori al 2023/24 essendo sono cresciuti a doppia cifra.
Obbligazioni: Si attendono ritorni migliori rispetto al 2024, soprattutto per le obbligazioni high yield e quelle dei mercati emergenti. Importante la diversificazione valutaria
Valute: Il dollaro dovrebbe continuare a essere sostenuto dal contesto macroeconomico globale, mentre l'euro potrebbe beneficiare di una ripresa economica moderata.
Punti chiave:
Quello che si evince, dopo aver letto ben 19 Guru di Case d’Investimento prestigiose, è che dominerà l’Incertezza: Nonostante le previsioni positive, rimane un alto livello di incertezza legato a fattori geopolitici, cambiamenti climatici e possibili shock economici.
Per una volta le Elezioni Usa ci hanno detto subito chi ha vinto; gli Usa hanno 1 Presidente, o forse anche questa volta qualche dubbio su chi comandi alla Casa Bianca possiamo averlo?
Questo lo capiremo solo fra qualche anno se Elon Musk andrà su Marte a spese del contribuente americano e si sarà fatto finanziare la spedizione Xspace!
Vedremo questa paventata politica di Trump di richiudersi nei suoi confini alzando i dazi commerciali e proseguendo a giocare a Risiko (vedasi Panama Groenlandia e Canada) se verrà attuata. Già l'hanno ribattezzata Neo mercantilismo. E se riuscirà a mantenere le promesse di abbassare le tasse e introdurre il Bitcoin.
Questi miei dubbi già si sono palesati in questi ultimi giorni nel mercato a Wall Street facendo evaporare il Rally post elezioni e anche quello di Babbo Natale. Il grafico sotto evidenzia proprio il movimento da inizio novembre a fine anno.
E la Nostra Europa? Di incertezze ne prospetta tante sia politiche che economiche.
Dal punto di vista politico abbiamo Germania e Francia in grosse difficoltà; in primavera affronteranno le elezioni politiche ed è prevedibile un risultato di forte malcontento con l’affermazione di forze estreme.
Dal punto di visto economico paghiamo gli errori di politica industriale e diplomatica europea commessi dalla Von der Leyer con la recessione conclamata di Germania e Francia.
Una debolezza europea negli investimenti in Ricerca & Sviluppo. Le Corporate Usa investono ben 3 volte quelle europee.
Costi energetici elevati: importiamo 63% dell’energia che consumiamo e gli Usa sono esportatori netti, quindi abbiamo costi operativi più alti.
Abbiamo un gap di talenti qualificati: stiamo restando indietro in digitalizzazione e automazione per mancanza di personale preparato.
L’invasione ucraina ha rallentato qualsiasi possibile ripresa.
Serve piano europeo veloce per aiutare le aziende e non un Pnrr politico.
Per invertire questa tendenza preoccupante, l’Europa deve intraprendere azioni decisive. È necessario aumentare i rendimenti sul capitale investito, attualmente inferiori di 4 punti percentuali rispetto agli USA. Gli investimenti pubblici, che oggi rappresentano solo l’1% della spesa pubblica totale, devono essere incrementati significativamente.
È fondamentale creare un ambiente macroeconomico più favorevole agli investimenti e completare finalmente il mercato unico europeo, riducendo le frizioni commerciali che secondo le stime riducono il PIL dell’UE del 5-10%. La semplificazione della regolamentazione, sia per le imprese che per il mercato del lavoro, è un altro tassello cruciale.
Vi insinuo un ultimo dubbio? E se il piano di Trump non fosse quello palesato di fermare la Cina ma anche quello di trattare singolarmente con i singoli Stati Divisi Europei?
Dividi et Impera per chi ricorda gli studi classici.
Modifiche asset allocation
Schematizzo le Idee che verranno implementate nel mese di Gennaio in base alle considerazioni precedenti dei Gestori e i Punti di Incertezza evidenziati.
Azionario: riduzione dell’europeo con modifica settoriale della componente Usa.
A fronte di una riduzione del tema Tech e AI che sconta prospettive troppo rosee e non compatibili, si darà maggior peso al settore Value e delle Small & Mid Cap usa.
Lo stesso per il settore Healthcare che forse ha scontato troppo quel che dovrebbe fare il nuovo Ministro della Sanità Kennedy.
Infine, verrà inserito l’azionario giapponese che presenta valutazioni inferiori a quello Usa con la possibilità che lo Yen cominci a riapprezzarsi dopo anni.
In questa fase penso che fondi azionari market neutral che sfruttino anche eventuali discese debbano essere incrementati nell’asset allocation.
Obbligazionario: siccome il dato su cui tutti i Gestori concordano è che la situazione europea di rallentamento imporrà una discesa dei tassi, resto convinto come, già ci siamo posizionati in questi ultimi mesi in modo soddisfacente, di avere bond euro corporate tra 0-5 y diversificati. Mentre per i bonds Usa il posizionamento migliore e meno rischioso è sulle scadenze brevi massimo 3 y in quanto potrebbe il Tesoro Usa finanziare la politica fiscale con emissioni a lungo termine di Tbond.
La diversificazione valutaria con Usd e un pizzico di yen o chf va incrementata.
Ovviamente ogni intervento dovrà essere adattato per i singoli investitori.
Resto a disposizione per approfondimenti.