Sell May sarà vero?
Pubblicato da Alessio in analisi mercati · Lunedì 03 Mag 2021 · 2:30
Tags: sell, may, bull, fed, bce, cina, locomotiva
Tags: sell, may, bull, fed, bce, cina, locomotiva
Chi avrà ragione dei due adagi popolari?
SELL IN MAY AND GO AWAY
Oppure la celebre frase di Sir Templeton:
Bull markets are born on pessimism,
Grow on scepticism,
mature on optimism,
And Die on euphoria!
Partendo da un dato statistico che vede maggio e i mesi estivi,
come il periodo dove nella maggior parte del mondo si pagano le Tasse e quindi
non favorevole all’investimento borsistico, proviamo a fare delle
considerazioni non considerando la cabala e la superstizione un metodo scientifico.
Quest’anno le tasse legate al 2020 non dovrebbero essere
molte, anzi, prevale ancora una marea di liquidità immessa nel sistema dalle
politiche prima monetarie e, in una seconda fase, dalle politiche fiscali dei
vari Paesi.
Quindi, anche se ci fossero dei momentanei temporali estivi,
correzioni nell’ordine del 5/10%, rientrerebbero nella “normalità” di un
periodo alquanto anomalo e falsato.
I risultati societari confermano e sorprendo ancora in
positivo tracciando un periodo solido di crescita, vedasi i dati di Apple
Amazon e Microsoft per citare le maggiori.
Dalla crisi pandemica sono usciti 2 “Paesi Locomotiva” in
grado di trainare la ripresa economica mondiale: La Cina e gli Usa.
La Cina che è avanti all’occidente di 2 trimestri, già sta
ravvisando un rallentamento e assestamento ma ha avuto una uscita molto veloce
dal lockdown dopo aver adottato misure fortemente restrittive ricorrendo a pochi
stimoli fiscali.
Gli Usa, con il cambio di Presidenza, hanno avuto una forte
reazione, spumeggiante, merito di forti stimoli prima monetari e poi fiscali.
La reintroduzione o l’aumento della aliquota di alcune tasse
negli Usa, quali il capital gain e la corporate tax, ha lo scopo di rassicurare
il mercato che apprezza sia un controllo del deficit e sia un contemporaneo riequilibrio
sociale. Ciò potrà quindi comportare sistemazioni contingenti per attenuare l’impatto
delle aliquote più alte.
Del resto la Fed ha espressamente ribadito che darà priorità
all’occupazione rispetto ad un aumento momentaneo dell’inflazione prima di
cominciare qualsiasi operazione di ritiro degli acquisti di bonds.
Forse a fine agosto potrebbe cominciare a parlarne al
Simposio di Jackson Hole.
È mia idea personale che prima di agire vorranno vedere il
comportamento del consumatore post covid e che cambiamenti nel comportamento si
sono palesati.
Una cosa stona in queste manovre globali tese a riassorbire
i problemi economici derivanti dal Covid 19: il fatto che all’interno della BCE
già si parli di ritirare gli aiuti del PEPP a marzo 2022 quando l’Europa è il
continente più in ritardo di tutti. Non ci stupiamo se poi l’euro resta forte e
ancora si apprezzerà nei confronti del dollaro usa.