Chi vincerà il gambero la tigre o il dragone?

Alessio Maria Bianzino
Consulente Finanziario a Vicenza
Menù
Vai ai contenuti

Chi vincerà il gambero la tigre o il dragone?

Bianzino Consulente Finanziario di Banca Euromobiliare
Pubblicato da Alessio in analisi mercati · Giovedì 13 Gen 2022
Tags: fedinflazione2022cinadollarorecessionetassifalchidraghi


Inizia un nuovo anno anche per i mercati internazionali e come di consuetudine si moltiplicano gli oroscopi delle borse. Un sentiment comune è che per la prima parte dell’anno ci si aspetta volatilità, o meglio usando la meteorologia, tempo variabile con improvvisi piovaschi e schiarite di sole per poi tornare al sereno con l’arrivo dell’estate.
Cerchiamo di sintetizzare cosa ha determinato questa visione cercando di tradurre in modo semplificato quella complessità di variabili che ormai influenzano gli accadimenti nel mondo degli investimenti.
Mi preme di ricordare che a differenza dei decenni passati, gli Attori che possono condizionare i trend sono molteplici perché viviamo in un mondo interconnesso, ma tuttavia partiamo dall’analizzare le possibili mosse della “Sibilla Cumana” degli anni 2000: La FED.
                                  
La Banca Centrale Americana da metà novembre, in concomitanza della conferma del suo Governatore, ha repentinamente cambiato visione e comunicazione in merito al tema dell’inflazione che non era più temporanea, come sostenuto fino a quel momento, ma persistente.
Diciamo che è passata da essere più Colomba di quanto il mercato auspicasse ad essere molto più Falco di quanto fosse necessario.
Ecco spiegato il breve assestamento di inizio anno dei mercati azionari e obbligazionari.
Ma adesso che farà?
 
Utilizzando ancora la metafora degli animali, penso che si comporterà come un Gambero: un passo avanti e due indietro.
Il 2022 probabilmente sarà un anno di crescita più stabile rispetto al forte recupero del 2021 e avremo un raffreddamento dell’inflazione nelle economie maggiori.
 
Avremo quindi prima un restringimento della politica monetaria con un momentaneo rafforzamento del dollaro, che contribuirà a frenare l’economia sperando che tale manovra non la porti di nuovo in recessione.
Ad oggi gli analisti prevedono ben 3 o 4 rialzi dei tassi nel 2022 e una concomitante riduzione del bilancio federale. Un rientro alla normalità molto veloce ma difficilmente attuabile in un mondo interconnesso dove bisogna muoversi non come elefanti in una cristalleria.
 
Quello che la Fed dovrà, suo malgrado considerare, è che probabilmente nei prossimi mesi sarà la Cina ha cominciare un nuovo ciclo di stimolo e questo comporterà un ulteriore spinta al rafforzamento del dollaro che, sterilizzerà l’inflazione, ma rischierà anche di provocare negli Usa un forte rallentamento.

Inoltre, i numeri dicono che siamo tornati in piena occupazione ma nella realtà il fattore demografico, che evidenzia sempre meno persone produttive (circa il 60% solo) a causa dell’aumento dei pensionati e di quelli che volontariamente si dimettono e non vogliono lavorare, porterà problemi che la Fed non potrà ignorare.
 
Ecco che fra qualche mese la Banca Centrale americana dovrà tornare sui suoi passi e ammettere che per uscire da questa crisi ormai decennale dovrà fare due passi indietro.
Finalmente commodities e mercati emergenti torneranno di moda creando altre opportunità.
Diciamo che ci aspetta un tempo primaverile variabile per i prossimi mesi ma consapevoli che i trends di lungo periodo come la tecnologia e il processo di conversione green proseguiranno per anni.
 
Concludo sempre in tema di animali chiedendomi se il 2022 sarà l’anno del Drag…one o della Tigre cinese?

                                                           



Alessio Maria Bianzino
Consulente Finanziario P.Iva 04071650248 Corso Palladio 147, Vicenza 36100
Torna ai contenuti