La Fed contro i mercati
Pubblicato da Alessio in approfondimento · Giovedì 02 Feb 2023 · 2:15
Tags: fed, powell, oro, tassi, mercati, finaziari, bce
Tags: fed, powell, oro, tassi, mercati, finaziari, bce
Alle 8 di ieri sera la Fed ha annunciato 25 bps di rialzo come atteso portandolo a 4,75%. Nello Statement, ha trovato posto un lieve rilassamento del linguaggio sull'inflazione, che "ha rallentato un po', ma resta elevata". È stata mantenuta la guidance che prevede continuati (ongoing) aumenti dei tassi sempre a questo ritmo moderato.
Alle 20.30 Powell ha ribadito i concetti espressi nello statement. Il processo disinflattivo è iniziato ma l'inflazione è ancora troppo alta, il mercato del lavoro non ha ancora risentito dei rialzi, anche se il costo del lavoro sta dando qualche segnale positivo. Il livello di restrittività della politica monetaria non è ancora sufficiente, loro stanno valutando un’ipotesi di altri 2 rialzi. Secondo Powel la divergenza tra scenario Fed e mercato è dovuta al fatto che gli investitori sono ottimisti sul fronte inflazione, e il suo scenario prevede una crescita che resta positiva (e quindi non una recessione).
La reazione del mercato è stata sorprendente. La lettura del FOMC è stata dovish, mentre nelle intenzioni di Powell doveva essere Falco.
Il Dollaro ha accentuato enormemente il calo, arrivando in area 1.10 vs €. E Wall Street ha preso il volo, facendo nuovi massimi per l'anno.
La Fed Funds strip sconta un target a giugno sotto il 4.9% e ancora più tagli nei 18 mesi successivi. In pratica sconta i Fed Funds a fine anno oltre 25 bps più bassi di dove ora si pensa che vadano!
Pur avendo ammesso che il processo di disinflazione è iniziato (dura negarlo con i prezzi dei beni che calano) e l'indicazione di "ancora un paio di rialzi" che mette una ipotetica fine al ciclo di rialzi (al 5-5.25%), lo scenario Fed è stato confermato, ed è stato dichiarato molto prematuro di considerare vinta la guerra all'inflazione. Certo, l'azionario che sale non è coerente con una previsione di recessione.
Vedremo la BCE se l'impatto sarà diverso, oppure anche in questo caso il mercato confermerà il dissenso nei confronti dello scenario in particolare delle Banche Centrali.
Viviamo in un periodo dove la fiducia nelle Banche Centrali è minima ma comunque sono loro che ancora possono incidere pesantemente sulla storia con le loro prese di posizione. Fin quando non avremo un sistema decentralizzato il mercato non potrà riequilibrarsi da solo con le sue forze. Pur avendo ammesso che il processo di disinflazione è iniziato (dura negarlo con i prezzi dei beni che calano) e l'indicazione di "ancora un paio di rialzi" che mette una ipotetica fine al ciclo di rialzi (al 5-5.25%), lo scenario Fed è stato confermato, ed è stato dichiarato molto prematuro di considerare vinta la guerra all'inflazione. Certo, l'azionario che sale non è coerente con una previsione di recessione.
Vedremo la BCE se l'impatto sarà diverso, oppure anche in questo caso il mercato confermerà il dissenso nei confronti dello scenario in particolare delle Banche Centrali.